Colesterolo cattivo? no grazie!

Prima di tutto ci tengo a precisare che non è il colesterolo ad essere “cattivo”.

Il colesterolo è una molecola normalmente sintetizzata dalle cellule del nostro organismo e svolge importanti funzioni biologiche: partecipa infatti alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D ed è un costituente delle membrane delle cellule. Prodotto dal fegato, può anche essere introdotto con la dieta: è contenuto, per esempio, nei cibi ricchi di grassi animali, come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo, fegato. È invece assente in frutta, verdura e cereali.

Il trasporto del colesterolo attraverso il sangue è affidato a una classe particolare di particelle, quella delle lipoproteine. Esistono quattro tipi di lipoproteine, classificate in base alla densità, che è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo presente. Le più importanti per la prevenzione cardiovascolare sono:

  • LDL, o lipoproteine a bassa densità: trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo
  • HDL, o lipoproteine ad alta densità: rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato, che poi provvede a eliminarlo.
  • Si parla di ipercolesterolemia quando il colesterolo totale (LDL più HDL) è troppo alto. Valori desiderabili sono i seguenti:
  • colesterolo totale: fino a 200 mg/dl
  • colesterolo LDL: fino a 100 mg/dl
  • colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl.

Quando il colesterolo va tenuto sotto controllo?

  • Quando c’è una predisposizione familiare al colesterolo alto (ipercolesterolemia ereditaria)
  • Quando si è fortemente in sovrappeso
  • Quando la dieta è ricca di grassi saturi presenti soprattutto in alimenti di origine animale come carne, uova, burro e formaggi. Questi alimenti determinano un eccesso di colesterolo che tende a formare depositi all’interno dei vasi sanguigni; ciò fa salire la pressione del sangue a livelli anormalmente alti e aumenta notevolmente il rischio di ictus e infarti cardiaci.

Consigli utili per proteggere la nostra salute

Controllare il peso corporeo: una dieta ipocalorica nei pazienti in sovrappeso, indipendentemente dalla sua composizione in nutrienti, è in grado di riduce il colesterolo “cattivo”.

Seguire un’ alimentazione sana: una dieta ipolipidica che ha una quantità di acidi grassi saturi inferiore del 10 % riduce il colesterolo dell’11%.

N.B: Gli acidi grassi saturi a lunga catena come l’acido palmitico, miristico, laurico non devono superare il 10% delle calorie giornaliere perché hanno un effetto ipercolesterolemizzante.

Vanno evitati anche i “pericolosi” acidi grassi trans-idrogenati ottenuti durante alcuni trattamenti industriali dei grassi vegetali e quindi trovarsi negli alimenti trasformati che li contengono

I prodotti lattiero-caseari (formaggi, latte intero, panna, burro), le carni rosse e i loro derivati e certi oli vegetali (olio di palma e soprattutto olio di cocco) sono cibi ad elevato tenore di acidi grassi saturi e tendono a far aumentare il livello di colesterolo nel sangue ancor più di quanto non faccia l’apporto alimentare del colesterolo stesso.

Fare attività fisica: l’esercizio fisico se svolto regolarmente incrementa l’HDL e diminuisce i trigliceridi inoltre, quando associato a dieta ipocalorica e ipolipidica migliora il quadro lipidico.

Dieta ricca di nutrienti ipocolesterolemizzanti:

Con gli acidi grassi insaturi aiuti a rimuovere il colesterolo dai depositi nelle arterie: questi possono essere:

  • Monoinsaturi;
  • l’acido oleico precursore degli omega-9 abbondante nell’olio di oliva riducono livello di colesterolo totale e LDL.
  • Poliinsaturi; l’acido linoleico, precursore degli omega 6, dell’acido arachidonico e degli eicosanoidi abbondante negli oli vegetali e nei semi oleosi favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A-D-E-K), abbassano i livelli di colesterolo nel sangue.
  • l’acido linolenico, precursore degli omega 3, abbondante nel pesce e nella frutta secca: svolgono una importante funzione anti-infiammatoria, ipotensiva, antiaggregante, vasoprotettiva e antitrombotica e per questo concorrono alla riduzione del rischio cardiovascolare

Con i Fitosteroli abbassi il colesterolo LDL cattivo: le fonti alimentari sono gli oli vegetali (mais, colza, soia), la frutta a guscio (arachidi e noci) e verdure (broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, olive verdi e nere).

Con l’assunzione di 2 grammi d steroli vegetali al giorno per tre settimane è mediamente possibile ridurre il colesterolo “cattivo” del 10 %.

Con una dieta ricca di fibra solubile è possibile controllare i livelli di glucosio nel sangue e ridurre i livelli di colesterolo e acidi biliari.

La fibra solubile è rappresentata dalle pectine, dai betaglucani e dallo psyllium contenute nei legumi, nella frutta e nella verdura e in alcuni cereali come l’avena.

Queste fibre formano un gel a livello intestinale, assorbono acqua e rallentano lo svuotamento gastrico con un effetto saziante.

 

A volte, però, intervenire sullo stile di vita non basta per tenere i livelli di colesterolo sotto controllo e può rendersi necessario un intervento farmacologico. Esistono diverse categorie di farmaci in grado di ridurre la colesterolemia:

  • statine: rallentano la produzione di colesterolo LDL e incrementano la capacità del fegato di eliminare quello già in circolo nel sangue
  • sequestranti della bile acida: si legano con il contenuto di colesterolo della bile acida dell’intestino e vengono eliminati con le feci, contribuendo così ad abbassare la quota di colesterolo LDL
  • niacina, o acido nicotinico: abbassa i livelli di colesterolo totale e di LDL (oltre che di trigliceridi), a favore della quota HDL
  • fibrati: sono usati principalmente per abbassare i livelli di trigliceridi e, in misura minore, per aumentare il colesterolo HDL.

Questi farmaci possono avere effetti collaterali, e devono quindi essere prescritti sotto stretto controllo medico.

 

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