I cibi che disinfiammano la mucosa gastrica e i rimedi fitoterapici sono alleati per combattere i problemi digestivi.
I problemi digestivi si possono prevenire ? Si. In assenza di un danno anatomico allo stomaco (quadro clinico noto con il nome di dispepsia funzionale), bisogna conoscere i cibi che fanno bene allo stomaco, combinarli nel modo corretto e abbinare la giusta integrazione fitoterapica.
COS’ È LA DISPEPSIA FUNZIONALE?
La dispepsia o cattiva digestione può essere definita come una condizione patologica caratterizzata dalla presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato nell’epigastrio. I sintomi vanno dal gonfiore addominale, all’acidità gastrica, nausea, vomito, eruttazione, sensazione di eccessiva pienezza postprandiale o di precoce sazieta, in assenza di alterazioni delle strutture anatomiche rilevabile alle indagini strumentali standard (tra le quali
l’endoscopia digestiva).
COME MIGLIORARE LA DIGESTIONE?
Le tre regole di base contro i bruciori sono:
1) Prevenire ipersecrezione di acido cloridrico: chi soffre di reflusso e bruciori di stomaco la sa bene che, quando lo stomaco è troppo pieno, fatica a svuotarsi. Questo causa una maggior produzione di succhi gastrici, che favoriscono il reflusso durante il sonno.
2) Masticare bene: in questo modo si facilita la digestione e si riducono i tempi di permanenza del cibo nello stomaco.
3) Non saltare i pasti: alle ore in cui si è soliti mangiare, lo stomaco produce acidi; se non si mangia, il cibo non può assorbirli e questo, nel tempo infiamma e danneggia la mucosa gastrica.
DIETA ANTIGASTRITE
La dieta gioca un ruolo fondamentale per migliorare la digestione e ritrovare il peso forma.
In fase acuta è bene evitare l’ associazione di troppi cibi diversi nello stesso pasto, preferendo un’ alimentazione sana, varia e preferendo metodi di cottura semplici; scegliere verdure con poche fibre, proteine magre come pesce e carni bianche (ma anche tofu e tempeh), cereali e riso semintegrale. Per quanto riguarda la frutta si consiglia di consumarla poco acida per esempio le banane, le pere e la papaya. I dolci sono consentiti ma con moderazione e purchè siano leggeri, per esempio frutta cotta con l’aggiunta di qualche chicco di uvetta e senza zucchero, oppure uno yogurt con frutta e una presa di cannella.
Gli alimenti da evitare sono:
- I cibi che non tolleri: la prima cosa da fare in presenza di disturbi gastrici è imparare ad ascoltarsi per eliminare i cibi che peggiorano il problema.
- I pomodori: soprattutto se crudi creano acidità; in alcuni casi però sono tollerati piccole quantità di pomodoro cotto con filo d’olio e basilico.
- La cipolla: poco tollerata soprattutto se utilizzata per i soffritti
- I cibi fritti e troppo grassi; tuttavia se non si è in fase acuta e se la frittura è fatta bene sono consentiti con moderazione e occasionalmente.
- Il cioccolato potrebbe essere responsabile di una riduzione della capacità di contenimento dello sfintere esofageo inferiore ciò significa che aumenta il reflusso.
- Gli alcolici e il caffè meglio evitarli.
CIBI CHE DISINFIAMMANO LA MUCOSA GASTRICA
Il cibo che fa bene allo stomaco è caratterizzato dalla presenza di sostanze emollienti, antiossidanti e disinfiammanti. In particolare gli antiossidanti favoriscono la rigenerazione della mucosa gastrica e prevengono numerose malattie dello stomaco. La stessa azione disinfiammante è propria anche degli omega-3 del pesce, delle alghe, dei semi di lino e delle noci.
DIETA E INTEGRAZIONE
Al fine di prevenire i gonfiori addominali è buona abitudine inserire nell’alimentazione: zucca, mela cotta, riso e la giusta dose di vitamine. È indicato anche il consumo di papaya sia per la sua azione antiossidante ed emolliente sia perché contiene papaina, un enzima che migliora la digestione delle proteine.
RIMEDI VERDI E DIABETE
Oltre alla dieta antigastrite, ci possono venire in aiuto rimedi naturali per favorire le funzionalità digestive;
Il ficus carica è impiegato per gastrite e i bruciori di stomaco causati dalla somatizzazione dell’ansia; l’attività del Ficus Carica è da attribuirsi agli enzimi digestivi ivi contenuti.