Le abbuffate sono un tema frequente tra le persone che sono a dieta e non riescono a perdere peso o tra chi decide di iniziare un percorso di dimagrimento per migliorare il suo rapporto con il cibo.
Le abbuffate ci portano ad abbandonare la dieta e ci fanno entrare in un circolo vizioso di auto-fallimento in cui ci sentiamo frustrati, incapaci e deboli.
Oggi vi parlo del legame tra lo stress e la fame nervosa che vede protagonisti di questo circolo vizioso il sistema nervoso autonomo (sistema nervoso simpatico e parasimpatico) e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (midollare del surrene).
Lo stress è una risposta del nostro organismo a una situazione di allarme o di pericolo. Nella fase iniziale dello stress si attiva il sistema nervoso simpatico (che prepara il corpo alle reazioni di fuga e combattimento) che a sua volta stimola la midollare del surrene al rilascio di catecolammine quali adrenalina e noradrenalina (che hanno la funzione di aumentare il battito cardiaco, il ritmo del respiro, l’ossigenazione muscolare e il metabolismo energetico) al fine di mettere l’organismo nelle condizioni migliori per difendersi o fuggire.
Contemporaneamente l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene lavora per mettere in circolo il cortisolo; l’ ipotalamo produce CRH (ormone rilasciante la corticotropina) che agisce sull’ipofisi che produce e rilascia ACTH (adrenocorticotropina) che agisce sul surrene (corteccia) che rilascia il cortisolo o idrocortisone, un ormone steroideo che agisce sul fegato, sui tessuti adiposi e su molti altri organi accelerando il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi. Questo aumento, finchè dura poco va bene perché è complice della deplezione di glucosio e la mobilizzazione dei grassi dalle stazioni di deposito; Non ci crederete ma nella fasi iniziale dello Stress si tende a dimagrire il sistema digestivo in questa fase si ferma e quindi si blocca il senso della fame e l’esigenza di introdurre cibo!
Perché allora ingrassiamo quando siamo stressati?
Stress cronico e infiammazione.
Se lo stress diventa cronico: si sregola il sistema ipotalamo-ipofisi-surrene, si ha un alterata risposta del cortisolo e si scatena una risposta infiammatoria sistemica in cui:
– se il surrene funziona bene i livelli di cortisolo diventano sempre più alti, in circolo si ha un aumento di glucosio (che determina insulino-resistenza e quindi accumulo di grasso) e l’ipotalamo stimola il rilascio di un ormone che genera fame!
– se il surrene va in esaurimento, il cortisolo smette di essere alto si manifesta stanchezza cronica e consumo di magnesio.
Fateci caso se quando siete in preda a un attacco di “fame nervosa” il corpo vi chiede di introdurre cibi contenenti magnesio (come il cioccolato)!
Come possiamo rimediare?
Innanzitutto migliorando il nostro stile di vita.
Rispettare l’orario dei pasti principali ed evitare digiuni compensatori
Favorire il sonno notturno: se si dorme poco si ha una produzione abnorme di grelina un ormone che aumenta la fame.
Scegliere alimenti che contengono magnesio e triptofano: il triptofano è il precursore della serotonina l’ormone della felicità che regola il senso di fame/sazietà e il ritmo veglia/sonno. Il magnesio è un minerale ad azione sedante e rilassante.
Favorire attività che riducono lo stress: lunghe camminate, fare attività fisica, dedicarsi ad attività ricreative, praticare meditazione.
Evitare digiuni compensatori: il cortisolo infatti aumenta nel digiuno prolungato.
Per cui appena svegli facciamo una colazione abbondante per inibire l’ulteriore rilascio dell’ormone “cattivo” dello stress e privilegiamo alimenti ricchi di magnesio come l’avena ad azione sedante in grado di ridurre lo stress e l’ansia e ipoglicemizzante in grado di mantenere bassi i livelli di zucchero in circolo!